La parola viaggio deriva dal provenzale viatge , che a sua volta proviene dal latino viaticum , un derivato di via . Viaticum in latino era la provvista necessaria
per mettersi in viaggio , e passò più tardi a significare il viaggio stesso .
Nel suo significato più generale il viaggio è l’azione di muoversi per
andare da un luogo a un altro. L’uso più frequente di
viaggio è quello che indica il giro in paesi diversi dal proprio, che
dura un periodo variabile ma comunque limitato.
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Crociati in viaggio verso la Terra Santa |
Si viaggia per i motivi più diversi: esistono viaggi di studio e
viaggi di esplorazione; una domanda tipica quando due conoscenti si incontrano durante
un viaggio è affari o piacere? Nel Medioevo il viaggio per eccellenza era
quello in Terra Santa, cioè il pellegrinaggio ai luoghi sacri del Cristianesimo.
La mobilità è molto cresciuta nel corso dei secoli, e le distanze
si sono accorciate enormemente col migliorare dei collegamenti; ma nel
linguaggio familiare viaggio conserva a volte il senso di impegno, lunghezza, fatica
che era proprio dei viaggi di una volta.
Nel linguaggio dell’industria e del commercio, un viaggio
corrisponde a un trasporto di merci. Da questo senso nasce
l’espressione fare un viaggio a vuoto, che si usa comunemente per dire un
viaggio inutile, ma sarebbe propriamente un viaggio per cui si è pagati
all’andata ma non al ritorno.
L’immagine della vita come viaggio è profondamente
radicata in molte culture di tutto il mondo, ed è logico che
la lingua ne rifletta l’importanza e la diffusione.
Da viaggio deriva il verbo viaggiare, che inizia a essere usato non prima del
Seicento. Su viaggiare si è poi formata la parola viaggiatore, che anticamente si
usava per gli esploratori, i mercanti e gli scienziati che partecipavano a
viaggi di scoperta, mentre oggi indica soprattutto chi viaggia sui mezzi
pubblici, oppure chi viaggia per mestiere: anche se i commessi
viaggiatori sono pagati meglio dei piccioni viaggiatori.